PMA: un percorso difficile
- Dott.ssa Paola Bernuzzi

- 2 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 lug
La Procreazione Medicalmente Assistita ha lo scopo di permettere a coppie non fertili di procreare, avvalendosi di diverse tecniche mediche.
Nel 2023 in Italia ci sono stati 14.364 parti con l’aiuto della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), questo impressionante numero corrisponde al 3,7% del totale delle nascite. L’8,9% di questi parti sono stati parti plurimi e il 18,13% sono nati da mamme con un’età superiore ai 40 anni.
Quelli che avete letto non sono solo numeri relativi a nuovi nati ma parlano anche di coppie che hanno affrontato la difficilissima esperienza della PMA.
Alle coppie che non riescono a procreare entro un tempo di 12/24 mesi, è riconosciuta la condizione patologica di infertilità. Secondo le ultime stime, circa il 15% delle coppie italiane risulta essere in questa situazione e, purtroppo, è stata rilevata una tendenza di aumento.
Le coppie che si rivolgono ad un centro di PMA portano nei loro cuori una forte speranza di genitorialità ma anche una grande quantità di emozioni forti da dover gestire: dolore, paura, rabbia, ansia, sensazione di impotenza, fragilità, sensazione di incompletezza, di essere sbagliati, vergogna. Nella maggior parte dei casi la coppia sceglie di non parlarne con i propri familiari e tanto meno con un professionista.
Purtroppo però la probabilità di successo delle procedure di PMA si aggira solo attorno al 30%. Molto spesso le coppie si scoraggiano, cedono sotto il peso della difficoltà, del dolore e della rassegnazione e decidono di abbandonare i tentativi.
La legge 40 prevede un supporto psicologico durante il percorso di PMA proprio per dare aiuto alle coppie nell’affrontare le numerose difficoltà che questo percorso implica.
L’Istituto Superiore di Sanità, distingue questo supporto in tre diverse tipologie: decisionale, di sostegno, terapeutico. Il supporto decisionale ha lo scopo di far comprendere le implicazioni (anche per i futuri figli) della decisione di far ricorso alla Pma. Il counseling psicologico, da supporto alla coppia nell’accettazione della propria infertilità, ma aiuta anche nell’accettazione della procedura che il ginecologo propone, nell’ambito di quelle disponibili in PMA.
Il sostegno psicologico è necessario inoltre nei momenti di difficoltà relativi alle problematiche legate ai trattamenti o al fallimento di un tentativo.
L’European Society of Human Reproduction and Embriology (ESHRE), ha rilevato che le conseguenze psicologiche della diagnosi di infertilità si protraggono nel tempo, che le coppie hanno molta difficoltà nel gestire il desiderio di genitorialità e che la fatica nel sopportare l’incertezza di riuscita delle procedure di PMA è spesso fonte di abbandono del progetto genitoriale.
Si stima che circa il 20% delle persone che si sottopongono alle procedure di PMA sviluppi un disagio psicologico che merita uno specifico aiuto.
Le Linee Guida della ESHRE indicano che un adeguato intervento psicologico possa ridurre lo stress, migliorare la qualità della vita e il benessere, favorendo la predisposizione psicologica al trattamento.
Migliorare la predisposizione psicologica alle procedure di PMA influisce sul risultato delle procedure: si valuta che aumenti del 15% circa, i successi.
Spesso le donne in attesa di sottoporsi alla fecondazione assistita tendono a evitare di incontrare donne in gravidanza o, più in generale, evitano situazioni che ricordano loro la maternità.
Tali evitamenti sono associati a maggiori livelli di stress e a una peggiore relazione di coppia.
Una visione obiettiva delle situazioni, con un’adeguata esposizione alle situazioni legate alla maternità favorisce invece la diminuzione dei livelli di stress.
Le donne che hanno un atteggiamento mentale positivo e che hanno anche altri obiettivi di vita, oltre a quello di diventare madri, mostrano livelli di stress inferiori rispetto a chi fa della maternità l’unico scopo di vita.
Il supporto di uno psicologo specializzato in questi percorsi è fondamentale per ridurre i disagi che questa esperienza di vita comporta.


