Fino a che punto è giusto proteggere i figli?
- Dott.ssa Paola Bernuzzi
- 20 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 3 giorni fa
Essere genitori è un’esperienza di vita complessa e affascinante che implica la costante fatica di mantenere in equilibrio la forza dell’amore e il peso della responsabilità, con la libertà necessaria per crescere. L’istinto di protezione verso i figli è diventato più forte in questi tempi difficili, ma fino a che punto è davvero utile essere sempre protettivi? E quali sono i rischi di un eccesso di protezione?
L’istinto di protezione per gli umani è una necessità fisiologica e psicologica, ma è molto importante che la protezione non soffochi lo sviluppo dei figli.
Nei primi anni di vita i genitori sono il principale punto di riferimento dei piccoli: la protezione in questa fase non è solo una questione di sicurezza fisica, ma riguarda anche la crescita psicologica. Il bambino ha bisogno di sentirsi sicuro, amato e supportato, e questo è reso possibile da una solida presenza dei genitori. In questa fase, la protezione è essenziale e non c’è spazio per la concessione di indipendenza poiché il bambino non ha ancora le capacità di valutare i rischi e le conseguenze delle sue azioni.
Più avanti nella crescita però, l’equilibrio tra protezione e indipendenza diventa più delicato e per questo richiede una maggiore cura.
Per essere effettivamente di supporto alla crescita emotiva e psicologica è importante che i genitori sappiano anche dare spazio ai loro figli di vivere in prima persona l’esperienza di vita, in modo da poter sperimentare “sul campo” azioni e reazioni nuove.
Man mano che il bambino cresce e si sviluppa, la sua necessità di autonomia aumenta.
La pre-adolescenza e l’adolescenza sono fasi critiche della vita, durante le quali i giovani iniziano a sentire il bisogno di affermare la propria identità confrontandosi con il mondo esterno al nucleo familiare. In questo periodo, anche la protezione dei genitori deve evolvere: se fino a questo momento il compito principale dei genitori è stato quello di tutelare fisicamente il bambino, ora si tratta di dare ai ragazzi gli strumenti per affrontare le sfide della vita in modo indipendente, continuando ad essere un supporto affettivo e pratico, ma più discreto, meno pressante, meno direttivo.
Essere protettivi in modo eccessivo durante l’adolescenza può influire negativamente sullo sviluppo sociale dei ragazzi. Gli adolescenti, infatti, hanno bisogno di sperimentare la vita e l’autonomia decisionale per sviluppare competenze sociali, emotive e relazionali. Proteggere in modo troppo rigido i propri figli da ogni tipo di difficoltà può minare la loro capacità di affrontare i problemi e la loro abilità nel prendere decisioni in modo autonomo.
I bambini che sono troppo protetti potrebbero non sviluppare competenze sociali adeguate. Imparare a creare nuove amicizie, a risolvere conflitti e a gestire la propria identità all’interno di un gruppo sono abilità che si affinano solo con l’esperienza diretta. Se i genitori cercano di intervenire troppo spesso nelle relazioni sociali, impedendo anche semplici conflitti o disagi, rendono difficile l’apprendimento delle abilità necessarie alla crescita.
Inoltre, un eccessivo controllo da parte dei genitori può portare a una diminuzione della fiducia in se stessi e a un senso di frustrazione causato dalla percezione (errata) di non essere in grado di far fronte da soli alle difficoltà, sviluppando così una dipendenza emotiva dai genitori.
Questo non solo rende difficoltoso uno sviluppo psicosociale, ma può portare anche ad una relazione disfunzionale tra genitori e figli.
È fondamentale che i genitori trovino il giusto equilibrio tra l’essere una guida e la necessaria libertà di azione dei figli, riuscendo così a dare spazio per fare errori e imparare da essi, rimanendo comunque un punto di riferimento sicuro in caso di necessità.
È bene tener presente che ogni bambino è diverso, e ciò che funziona per uno potrebbe non essere adatto a un altro. La protezione non deve mai essere un atto di controllo, ma deve invece fornire gli strumenti necessari per vivere in sicurezza e autonomia. Per farlo, è fondamentale che i genitori siano in grado di comunicare apertamente con i figli, ascoltandoli e rispettando le loro esigenze e i loro desideri.
La protezione non dovrebbe mai impedire ai figli di esplorare il mondo, di sbagliare e di imparare dalle proprie azioni. Un buon genitore a volte interviene e a volte lascia andare, sapendo che il vero obiettivo è preparare il figlio a essere un adulto capace di affrontare la vita in modo indipendente e consapevole.
